Recensione “Dove c’è fumo” – Simon Beckett

 

TRAMA: La stanza è immersa in un buio irreale, sembra di camminare nell’inchiostro. Kate cerca di farsi strada a tentoni tra mobili sconosciuti. Non c’è tempo per fuggire. Poi un lampo di dolore, e sangue. Kate Powell è una donna di successo sulla trentina, indipendente, poco incline ai compromessi. Eppure sente che il tempo scorre inesorabile e la vita le appare sempre più vuota, priva di significato. Vuole un figlio, ma è rimasta scottata troppe volte da relazioni inconcludenti e non riesce più a fidarsi. Così decide di ricorrere all’inseminazione artificiale e scegliere il donatore pubblicando un annuncio: a rispondere è Alex Turner, psicologo affascinante e riservato. Il candidato ideale. Se non fosse che l’apparenza inganna.

TITOLO: Dove c’è fumo
AUTORE: Simon Beckett
EDITORE: Bompiani
DATA DI PUBBLICAZIONE: 18 Luglio 2018
PAGINE: 400


Recensione

Era da un bel po’ di tempo che non incappavo in un bel thriller capace di tenermi incollata alle sue pagine dall’inizio alla fine in un crescendo continuo di tensione ed adrenalina. Ammetto di essere un’amante del genere: potrei passare il mio tempo a leggere un thriller dietro l’altro, senza stancarmi mai. Ma, ultimamente è difficile scovare il libro giusto capace di regalarmi tutte quelle emozioni che mi aspetto puntualmente di trovare in un libro classificato con thriller. Per fortuna con questo romanzo sono andata a colpo sicuro.

Kate Powell è una donna indipendente, con una solida carriera avviata alle sue spalle, molto decisa ed intraprendente. Nonostante la sua vita la soddisfi, sente che le manca ancora qualcosa prima che possa finalmente sentirsi appagata e completa: un figlio. Kate vuole diventare madre, un desiderio che si insinua piano piano sottopelle fino a divenire un bisogno necessario, nonché impellente. Ma, visto che attualmente al suo fianco non c’è nessun uomo, e già in passato Kate è rimasta più volte scottata sul fronte relazionale, decide di ricorrere all’inseminazione artificiale per riuscire a realizzare finalmente il suo desiderio. E così si ritrova a pubblicare un annuncio per trovare il donatore perfetto. Sarà Alex Turner a rispondere, uno psicologo molto affascinate che a tutte le carte in regola per essere il candidato ideale. Ma si sa, le apparenze ingannano.

Romanzo assaporato e letto in pochissimo tempo. Una scrittura magnetica, che porta il lettore a sospendere tutto, dagli impegni lavorativi alla vita sociale pur di poterne proseguire la lettura e scoprire cosa si cela dietro la prossima pagina od il prossimo capitolo. La tensione è palpabile, ma quello che attira ed incuriosisce è la capacità dell’autore di insinuare la paura sotto pelle, un frammento alla volta, in un crescendo di emozioni ed adrenalina da coinvolgere e mantenere sempre viva l’attenzione. Il romanzo inizia con calma; l’autore imbandisce la scena: ci presenta la protagonista, la sua cerchia di amicizie ed il suo ambiente. Solo quando tutto il quadro è completo le cose iniziano a mutare in maniera quasi impercettibile, la paura si insinua lentamente, quasi di soppiatto, e senza rendercene conto diviene la nostra compagna: difficile tornare indietro, ormai fa parte di noi. Ho davvero apprezzato questa scrittura e soprattutto la capacità dell’autore di penetrare nella mente del lettore senza compiere dei gesti plateali. Tutto avviene in maniera naturale e lascia spiazzati.

La tematica trattata all’interno del thriller è quella della maternità o più precisamente della voglia di maternità. Un tema che suscita sempre interesse sia nel mondo femminile che in quello maschile e che, grazie ai progressi scientifici approda verso nuove frontiere e avanguardie. In Dove c’è fumo questa tematica viene affrontata con dovizia di particolari e con una cura al dettaglio non indifferente.

La trama del romanzo è ben costruita e calibrata: vi si trova il giusto equilibrio tra narrazione ed eventi. Quello che tra le altre cose colpisce di quest’opera è la sua estrema attualità, soprattutto se si pensa che la prima pubblicazione del romanzo risale al 1997. L’autore ha volutamente scelto di rimettere mano ad un suo romanzo e di riadattarlo, potremmo quasi dire, in chiave moderna. Il risultato ottenuto è sicuramente un’opera per cui vale la pena spendere il proprio tempo. All’epoca dell’uscita del romanzo la tecnologia non aveva ancora assunto l’assetto predominante che ha ai nostri giorni ed il lavoro compiuto dall’autore è sicuramente notevole.

Il personaggio di Kate Powell non lascia indifferenti: in pochissimo tempo si entra in empatia con lei e ci si immedesima nelle sue paure, nelle sue difficoltà, ma anche nei suoi sogni. Kate è sicuramente una donna che sa quello che vuole dalla vita e non si fa spaventare dalle avversità. Davanti ad un problema non si tira indietro ma preferisce tirare fuori le unghie e combattere, per ottenere quello che vuole. Una donna carismatica che viene colpita nella sua parte più fragile e vulnerabile, la sua sfera privata, ma che saprà dimostrare, nonostante tutto, di essere in grado di piegarsi senza mai spezzarsi. Un personaggio forte, completo, inserito in una trama altrettanto forte. 

Dove c’è fumo è un romanzo che vi conquisterà dal primo sguardo e che vi condurrà all’interno delle sue pagine in un crescendo di tensione ed emozioni grazie anche ad una scrittura calibrata ed armoniosa capace di toccare le corde giuste e di farvi avvertire i brividi lungo la schiena.

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